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Chi Va Lentino, va lontano!

Una festività è una ricorrenza, religiosa o civile, che si svolge in luoghi pubblici, e proprio perché è inerente alla sfera pubblica è considerata tale dal legislatore, ed è solennizzata con il riposo dal lavoro, o dalla scuola, e riempita con riti e cerimonie, oppure, per chi non partecipa né a riti né a cerimonie, scegliendo liberamente come vivere quel tempo libero, ad esempio in compagnia di qualcuno (parlando, guardando un film, giocando con giochi da tavola, ecc).
Ad oggi, sono previste undici festività che possono distinguersi in civili e religiose in virtù dell’evento che viene celebrato. Ad esse si possono aggiungere festività locali, generalmente stabilite dalla contrattazione collettiva. La festitività esiste perché esiste una ciclicità nella vita sociale, ogni giorno qualcuno deve lavorare o studiare, ma l’essere umano ha anche bisogno di riposo e svago, e un giorno di festività in cui si ha il diritto di non lavorare e non studiare soddisfa queste esigenze.

14 febbraio

Una delle festività esistenti è il 14 febbraio. Una festività sia religiosa che laica. Infatti, in quel giorno viene festeggiato sia il fenomeno dell’innamoramento, sia una figura Cristiana chiamata San Valentino.

Dunque, una volta preso atto di come stanno le cose, si può passare a giudicarle, per capire se potrebbero andare meglio.

Innanzitutto, nel giudicare, si può valutare un’azione, o un evento in base alle conseguenze che produce.
Si ha la possibilità di trarre piacere da qualcosa che però causa contemporaneamente un danno agli altri, oppure causa un danno a sé stessi in seguito, sul lungo termine. Dunque,  non si può giudicare azione come giusta e innocua, semplicemente perché c’è anche del piacere, ma si deve valutare tutto ciò che comporta, comprendendo sia gli aspetti positivi che quelli negativi.

Poiché, riposarsi e svagarsi non è immorale, se c’è un problema nelle festività, può trovarsi nelle conseguenze  del modo in cui si vivono le festività, e non nel fatto di voler riposarsi e svagarsi.

La prima considerazione che si può fare nel valutare una festività come quella del 14 febbraio è che l’istituzione da parte della società di un giorno di festa dedicato all’innamoramento, è un atto diverso dal semplice istituire un giorno di riposo dal lavoro e dalla scuola, magari fornendo ai cittadini eventi in cui venga divulgata cultura (ad esempio la scienza, o la letteratura) nei quali impiegare il proprio tempo libero e crescere psicologicamente.
Tutti hanno un compleanno, indipendentemente dal loro sesso, età e ricchezza, e se lo vogliono festeggiare lo fanno privatamente, ma non c’è un giorno dedicato alla festa di chi compie gli anni. Non c’è una festa per ogni sentimento umano, e per ogni evento umano. Quindi, si può dedurre che l’innamoramento abbia un valore più universale di altri sentimenti.

Una volta assunto che l’innamoramento abbia una importanza collettiva, si può dedurre che istituire un giorno da dedicare a esso potrebbe essere un evento utile, ad esempio per conoscere qualcosa di più su questo fenomeno e su cosa esso comporta attraverso l’ascolto di esperti che ne parlano, durante congressi, in tv, alla radio, o sul web.

Ma per quale motivo deve essere festeggiato pubblicamente sia con un nome di un santo Cristiano che con delle attività commerciali e pensando solo a un certo tipo di relazione, monogama ed etero?

Un politico, o anche un semplice cittadino, per poter ragionare su come gestire una festività come San Valentino al fine di farla fruttare commercialmente deve prima ritenere giusto e utile il gestire un evento in modo da incrementare la vendita di merci, e quindi ritenere giuste e accettabili tutte le conseguenze che questo comporta.

Una volta che si accetta queste condizioni, si può procedere ad immaginare e valutare quali strategie è meglio adottare per far guadagnare di più il territorio in cui si vive.
Dunque, diventa necessario conoscere e analizzare la festività di San Valentino.

CHI è SAN VALENTINO

Per un cittadino ateo di una nazione che vuole valutare gli effetti sulla società di una festività come San Valentino non è necessario conoscere il perché è nata una festività col nome di un santo, e quindi la storia reale o inventata di un soggetto nominato santo, ma basta conoscere come questa viene vissuta. Tuttavia, un minimo di storia aiuta a comprendere cosa crede chi crede, e perché la società viene influenzata da chi crede.

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San Valentino, detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 14 febbraio 273), è stato un vescovo romano, martire.
Il termine martire (in greco testimone) indica oggi colui che ha testimoniato la propria fede o ideale nonostante la persecuzione.
Secondo il cristianesimo, i martiri sono quei fedeli che per diffondere il messaggio evangelico sono incorsi in pene e torture, fino alla pena capitale, considerando gli esiti estremi della loro vocazione come «sacrificio della propria vita», sull’esempio del sacrificio e della volontà umana che essi attribuiscono a un uomo chiamato Gesù.
I martiri sono onorati come santi o beati e mediante preghiere, funzioni e celebrazioni eucaristiche; se ne commemora il dies natalis o il giorno della morte.

Infatti, Valentino viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.

La più antica notizia di san Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini, ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, il successivo martirio di questi e la loro sepoltura.

È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un’altra storia Acta SS Marii, Marthae et sociorum subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia che portano il suo nome. Con molta probabilità si tratta della stessa persona; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non sia mai esistito.

Nato in una famiglia patrizia, fu convertito al cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197 dopo l’anno zero, a soli 21 anni.

Nell’anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell’oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani.

Invitato dall’imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall’esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia.

Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano.

È commemorato nel martirologio romano il 14 febbraio, giorno in cui veniva celebrata l’antica festa di santa Febronia.

Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della via Flaminia, nei pressi di una necropoli, dove oggi c’è via San Valentino.

Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custodite, racchiuse in una teca, le reliquie del martire considerato Santo: pare che esse siano state portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo motivo siano stati martirizzati.

Altre reliquie sono presenti anche nella nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma, cattedrale di Maria Assunta di Savona, nella chiesa medievale di San Valentino di Sadali in Sardegna, a Belvedere Marittimo in Calabria e nella chiesa matrice di Vico del Gargano dove viene venerato come protettore della città e degli agrumeti.

Il termine reliquia (dal latino reliquiae, resti) indica, in senso stretto, la salma, o una parte di essa, di una persona venerata come santo o beato e più in generale di una persona famosa, anche laica. In senso lato, una reliquia è un qualsiasi oggetto che abbia avuto con i santi una più o meno diretta connessione, come vesti, strumenti del martirio o qualsiasi cosa essi usarono. Si parla di reliquie da contatto nel caso di oggetti che sono stati a contatto con altre reliquie del santo; quest’uso ha permesso di soddisfare il desiderio di molti fedeli di possedere un oggetto collegato al personaggio venerato senza la necessità di procedere al continuo frazionamento delle reliquie autentiche.

COME VIENE FESTEGGIATO IL 14 FEBBRAIO
Poiché i modi in cui viene festeggiato il 14 febbraio sono sia commerciali che religiosi, così come il 35 dicembre, diventa necessario comprendere perché festeggiare un sentimento umano come l’innamoramento sia con mezzi commerciali che religiosi. Per quanto riguarda la religiosità è facile comprendere che un religioso festeggia in modo religioso una festività che è anche religiosa perché è religioso, ma difficile comprendere perché una popolazione non religiosa festeggia qualcosa di non religioso con un simbolo religioso, cioè il nome di San Valentino, così come quando dice Buon natale o buona pasqua. Si tratta di consuetudini e abitudini su cui non si riflette che sono state diffuse dalla religione a fini di rendere normale e comune una certa religione in una certa nazione.

PERCHé FESTEGGIARE IL SENTIMENTO DELL’INNAMORAMENTO CON IL NOME DI UN SANTO?
Si può sicuramente festeggiare la giornata del 14 febbraio facendo qualcosa di bello con uno o più partner, chi li ha, ma si dovrebbe anche valutare il valore politico di tale evento e le conseguenze culturali che ha nel chiamare le festività con nomi religiosi. Ci sono dei motivi che portano a non volerlo festeggiare pubblicamente nel modo tradizionale. C’è chi è ateo e laico e vuole che la legge sullo Stato laico venga rispettata, e poiché festeggiare pubblicamente con simboli e nomi religiosi è un atto religioso e contrasta con la laicità dello stato, non vuole che la società festeggi pubblicamente il sentimento dell’innamoramento con il nome di un santo, al massimo col nome “festa dell’amore”, e dunque iniziare a chiamare tale giornata senza menzionare il santo. Inoltre c’è il problema che tale amore festeggiato è di un preciso tipo, mai ad esempio di tipo poligamo (infatti in italia continua a essere illegale il matrimonio poligamo), e quindi rivolgersi anche a chi è ancora discriminato ed escluso dalla società, come i poligami.
Chi è religioso festeggerà certe giornate o periodi chiamandoli coi nomi da religiosi con gli altri religiosi: natale, san valentino, pasqua ecc chi non è religioso non userà quei nomi con gli altri non religiosi. ha senso augurare una festività religiosa a chi è religioso, e quella coerente con la religione della persona che riceve l’augurio, il ramadan ai musulmani e il natale ai cristiani. augurare una festa religiosa a un ateo, o ancora di più augurarsela tra atei, non ha senso. è segno di agire in base alle abitudini senza riflettere. augurare una festa religiosa a un ateo sarebbe come augurargli di guarire da una malattia che non ha.

Una giustificazione nel continuare a usare il nome del santo per il 14 febbraio è che porta turisti alla città del santo, o nelle mete turistiche in cui le coppie scelgono di recarsi per vivere la giornata. Un atto vantaggioso per il sistema capitalistico che necessita di continui consumi di chi ha guadagnato soldi con il proprio lavoro.
Fare una festa pubblica di questo tipo ha diverse conseguenze negative. Delle conseguenze negative che hanno tutti gli eventi pubblici, e delle altre conseguenze che sono specifiche di questo tipo di evento. Quelle che ha in comune con tutti gli altri eventi riguardano il livello ambientale e psicologico. A livello ambientale si consumano risorse del pianeta e si creano rifiuti che vanno inceneriti creando inquinamento ambientale. A livello psicologico si aggiunge lavoro inutile, spesso fatto con stress perché nella maggioranza dei casi si fa non per il piacere di far esistere l’evento, ma per necessità di soldi.
I negozianti ma anche i politici si sentono costretti per questo a investire sul turismo puntando su ciò che hanno, e se hanno San Valentino, investono attraverso quella. Si spreca così energia lavorativa che si potrebbe utilizzare in settori più utili legati alla sopravvivenza degli esseri umani, (alimentazione, energia).
A meno che non si adottino metodi per ridurre i rifiuti a zero, e usare energia totalmente pulita, e fare in modo che le persone non dipendano da lavori inutili (lavorando per soldi solo per soddisfare i bisogni primari) o dal lavoro in generale per sopravvivere in modo da far fare il lavoro solo a chi è felice di farlo, rifiutare la giornata di San Valentino per questo motivo implicherebbe il rifiutare tutti gli eventi per lo stesso motivo, e sarebbe un cambiamento rivoluzionario.
L’altro tipo di conseguenze negative specifiche della festività riguardano la moralità, la cultura intorno a certi temi, la laicità.
Infatti, San Valentino è una ricorrenza comune in tutto il mondo che esula dalla religiosità della festa. Per adattarsi al sistema economico in cui si devono creare merci indipendentemente dalla loro utilità, coerenza, eticità per guadagnare soldi si finisce col compiere azioni contraddittorie come utilizzare il binomio Terni-Città di San Valentino pensando di sviluppare un grande evento laico sull’amore di ogni genere, magari facendo anche iniziative di alto spessore culturale al di fuori della religiosità dell’evento, utilizzando però un nome che non è laico e non comprende l’amore di ogni genere, né culture al di fuori della religiosità.
Sul sito degli eventi Valentiniani si trova scritto “protettore degli innamorati”.

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Ma per fare un evento laico sull’amore di ogni genere è necessario per prima cosa non usare il nome del santo Valentino, proprio perché questo nome esclude la laicità, e tutti gli altri generi d’amore oltre a quello eterosessuale monogamico romanticizzato fatto di fidanzamento e matrimonio approvato dalla chiesa Cristiana al quale il santo appartiene.

Il fare un evento sull’amore potrebbe essere una cosa sensata, dato che è una leva comune per tutti i tipi di persone. Ma si dovrebbe far in modo di far dimenticare alle persone l’associazione del Santo Valentino invece che protrarlo altri 100 anni dopo che si è già passato l’anno 2000.
Gli innamorati eterosessuali monogamici e romanticizzati devono essere inclusi in un gruppo più ampio che non può essere rappresentato dalla figura immaginaria di un santo che rappresenta invece solo un tipo di amore.
Tuttavia nella vita ci sono delle priorità. E la priorità di una città può essere che i suoi abitanti lavorino e guadagnino soldi per sopravvivere. Quindi eliminare una fonte di guadagno diventa una battaglia contro chi ha bisogno di guadagnare.
Un evento può garantire una grossa fetta di fatturato che riesce a far andare avanti le piccole imprese durante l’anno. Un evento se fatto seriamente può richiamare decine e più di migliaia di persone. Richiamare sponsorizzazioni consistenti. Incastrati in una logica del mercato.

In questo almeno Verona si vanta di essere città di due innamorati per eccezione anziché di un santo, anche se Romeo e Giulietta erano due monogami nevrotici che si sono suicidati pur di non non vivere il non stare insieme .
La casa di Giulietta è uno dei maggiori attrattori per i turisti che visitano Verona. Tale attenzione rende spesso molto affollato il cortile della casa sul quale oltretutto sono stati aperti dei negozi di ricordini per turisti. L’andito che dà accesso al cortile è interamente ricoperto di graffiti e biglietti a tematica amorosa lasciati da molti visitatori.

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BISOGNO SOCIALE DI CONFORMARSI
Una esposizione simbolica estramemente pervasiva di un certo fenomeno può produrre un bisogno di conformarsi a ciò che maggiormente viene indicato come necessario (essere in una coppia monogama, in questo caso ). Infatti, a ragazze o ragazzi, può capitare che quando una ragazza interrompa il proprio fidanzamento dica una frase del tipo “ho sbagliato a fidanzarmi in modalità monogama, in realtà non è quello che volevo spontaneamente, l’ho fatto perché la gente ti guarda male se non sei fidanzata/o, avrei preferito viverla in un modo diverso. Ma non volevo essere guardata/o male”.

Nel film di Michel Gondry, scritto da Charlie Kaufmann “The eternal sunshine of the spotless mind” e tradotto in italiano con “Se mi lasci ti cancello” il personaggio princiapale del film, un uomo non fidanzato e senza amici di nome Joel afferma che la festa di San Valentino “è inventata dai fabbricanti di cartoline di auguri, per far sentire di merda le persone” e si può dedurre sia sottinteso che con persone intenda quelle “non fidanzate”.

Si tratta di un’affermazione a effetto un po’ sintetica, valida nella soggettività del personaggio, e nella comprensione dello stesso per empatizzare con lui durante il film, che può anche essere uno spunto per riflettere meno superficialmente sulle caratteristiche oggettive di quest’abitudine annuale. Per essere più realistici si potrebbe riformulare con un’affermazione più complessa: “La festa di San Valentino è stata inventata dai religiosi per poter dettare le regole sul come avere relazioni d’amore sessuale, rimuovendo l’eros, il selvaggio, il dionisiaco dalla vita dei cittadini sostiuendo la festa ai Lupercalia e invogliare le persone a fidanzarsi in modalità monogama, ed è usata da tutti i commercianti che possono, compresi i fabbricanti di cartoline di auguri, per far soldi, facendo sentire di merda le persone non fidanzate in modalità monogama che poi a una certa si vorranno impegnare anche loro a sentirsi normali”.

Infatti, se non sei fidanzato la definizione che ti viene data è “single”. Che significa “solo”. Questa etichetta può generare una incapacità di dare un valore alle persone con cui si relaziona una persona non fidanzata. se una persona non fidanzata ha molte amicizie di entrambi i sessi, e non trascorre le sue giornate da sola, perché viene definita sola? definendosi così si sente così, e ha bisogno di fidanzarsi per non sentirsi così. ma invece non si è soli. non si è fidanzati. non-fidanzato sarebbe l’espressione migliore. Tanté che esiste chi ha desiderato creare un giorno di festività per i single, il giorno dopo la festa dei fidanzati, per dare valore a ciò che viene svalutato, poiché il festeggiare il fidanzamento può far sentire triste chi non lo è.

Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati a cui è stato tolto il fuoco dell’amore.
A istituire questa festa dell’amore romantico, infatti, fu Gelasio I nel 496. Lo scopo? Rimuovere l’eros, il selvaggio, il dionisiaco dalla vita dei cittadini. San Valentino, infatti, si sostituì ai Lupercalia, festa di purificazione collettiva in onore di Luperco, lupo sacro a Marte, che si svolgeva attorno al 14 febbraio. Si trattava di una festa dalle radici antiche, un rituale di protezione dal male. Era un evento complesso, che scardinava l’ordine costituito e ricordava la precarietà dell’esistenza e dei rapporti di potere. In sostanza, onorava la presenza inestinguibile dell’animale e del mistero nell’essere umano. Tutto questo era inaccettabile per chi aveva il dovere di difendere la morale e la decenza, e si pensò bene di sostituire la festa dionisiaca e ancestrale del popolo con una celebrazione dell’amore tra persone civilizzate e pudiche. Di togliere dalla vita (anche quella di coppia) la potenza erotica.�Il problema è che cancellando l’eros si può, al massimo, sopravvivere. È per questo che a San Valentino in tanti provano a riempire quello spazio lasciato vacante dall’eros con oggetti e regali, che però non potranno mai colmare la nostra fame di profondità.

ESCLUSIONE DI MODALITà D’AMORE DAL CONCETTO DI INNAMORAMENTO FESTEGGIATO
Molte persone non si accorgono che nonostante la parole “innamorato” e “innamoramento” possono essere emesse sia da eterosessuali, omosessuali, bisessuali, poligami e poliamoristi, non possono essere usate per eventi pubblici scrivendo su locandine e manifesti “Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica”. L’”Alto Patronato” è un riconoscimento formale di natura protocollare con il quale, al pari di altre forme di adesione (messaggi, premi di rappresentanza, lettere di apprezzamento) viene manifestato il consenso del Capo dello Stato alle finalità perseguite da iniziative ritenute particolarmente meritevoli. Eppure nei dizionari alla parola innamoramento si trova “Momento in cui nasce una passione d’amore; stato d’animo che lo accompagna” e alla parola “innamorato” si trova: “1 Che prova nei confronti di qlcu. un amore, un affetto profondo. Ma in realtà il significato maggioritario e dominante della parola innamorato è quella di innamorato di una sola persona, ed etero, (e con la speranza di creare una coppia di lunga durata).
Il che significa che certi innamorati godono di vantaggi sociali di cui altri innamorati non godono, ad esempio l’essere festeggiati, e trovare nei luoghi commerciali eventi adibiti a due (ad esempio i tavoli dei bar con due sedie e dei cuori).
Un altro tipo di vantaggio è la tutela che fornisce un consenso condiviso nei confronti di certe scelte sessuali. Le si può esprimere apertamente senza paura di ricevere dei danni, morali o fisici. Inoltre lo stress subito dal sentirsi dire che “il vero amore è solo quello monogamo” e il non riconoscimento, la negazione, la non accettazione dell’esistenza del poliamore dicendo che “non si può amare più persone alla volta”. Una negazione, un non riconoscimento, una non accettazione che invece le coppie etero e monogame non subiscono. Inoltre negando una certa interpretazione né viene fatta un’altra in cui si pensa che chi dice così è “furbo/a”, “paraculo/a”, “manipolatore/trice”, “pazzo/a”, “anormale” o “maniaco/a” e infine “troia/o” o “puttana/o”.
E poi doversi spiegare e parlare, e conoscersi andando a fondo per far ricredere le persone. Questa necessità di dimostrare che non si è ciò che i pregiudizi fanno pensare essere può essere frustrante, spiacevole, e alla lunga logorare, e far cadere in depressione, o al contrario scatenare aggressività, e risentimento.
Questa discriminazione accade perché non c’è un ampliamento culturale e giuridico del concetto di innamoramento. Una condivisione del concetto permetterebbe l’esistenza di una abitudine a rispettarlo senza metterlo in discussione. Tuttavia è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

omofobia

“Innamorati”. Appropriarsi del significato delle parole escludendo altri significati che sono pertinenti ma non interessano a chi li esclude è contro la morale e la legge. Gli innamorati non sono quelli della festa di San Valentino “etero e monogami”. Sono tutti. Alcune persone arrivano al suicidio nel non sentirsi accettati ma presi in giro pubblicamente e sistematicamente. Da insegnanti a scuola, ai compagni di classe, che possono arrivare a creare pagine facebook per prendere in giro “froci” o “porci” o “sfigati” o “segaioli”.

La stessa cosa accade nel mostrare comportamenti di seduzione durante il periodo di natale, che non essendo più soltanto una festa cristiana viene usata per ripetere concetti come quello della famiglia eterosessuale e monogamica, finalizzata ai figli. Spesso mostrata davanti al focolare all’interno di una casa. Può capitare che se un’agenzia pubblicitaria appende un manifesto con una ragazza che mostra il tatuaggio di una farfala tatuato sull’inguine abbassando il necessario la mutanda ci siano proteste perché nel periodo natalizio è più appropriato proporre altri soggetti che compiono altre azioni.

Tutto questo disprezzo porta molte ragazze a diventare quello che è stata chiamata “puttansuora“.

C’è chi pensa che il lato lato e commerciale della festa di San Valentino non sia influenzato dalle idee della chiesa, ma così non è come dimostra un servizio giornalistico diretto dalla trasmissione televisiva Le Iene nel 2010.

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Una coppia Gay chiede di usufruire di uno sconto che fa parte di una promozione per la visione di alcune partite di calcio, ma la risposta che ricevono è “dovete essere uomo e donna” e quando gli fanno notare di rientrare nel concetto di “innamorati” lui risponde “lo so però solo uomo e donna è considerato. Sui biglietti è scritto “lui” e “lei”.
Ci sono azioni contrastanti che cercano da un lato di mantenere concezioni già esistenti, e dall’altro di crearne delle nuove. Ad esempio la Fox Life ha creato uno spot in cui si baciano anche persone dello stesso sesso, unendo la scritta San Valentino.
Ma anche il prendere il nome San Valentino e farlo diventare un marchio a favore di omosessuali, bisessuali, transessuali e poligami sarebbe una contraddizione con le sue origini. Una contraddizione che potrebbe abbassare il potere della chiesa facendola diventare un’esistenza che può essere soggetta a reinterpretazioni e espropriazione di nomi di santi.

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AMORE NORMALE
Se esistono concetti di “normalità” e “sanità mentale” su come dovrebbe essere vissuto l’amore è perché definiamo “normale” chi presumiamo condivida la nostra “norma” e senta in modo simile o uguale al nostro. Immagini mentali su come tutte le persone sentono e sono si creano percependo ripetutamente soltanto un tipo di innamoramento, come viene mostrato in una festa come San Valentino. Così nasce l’intolleranza nei confronti di chi non rientra in questo concetto. E nasce anche un senso di avere più diritti degli altri. Come se l’innamoramento fosse stato inventato da chi oggi festeggia San Valentino, e avesse il diritto di copyright.
Così si finisce col dire che gay o poly non possono sposarsi, perché quello è sempre stato permesso solo dagli etero, ed è stato inventato esclusivamente per loro. O si finisce col dire che si deve capire che non si è normale, ci si deve redimere, e non cercare di realizzare le proprie aspettative, e soddisfare i propri bisogni.

La Chiesa è libera di dare una linea morale ai suoi fedeli.
In un Paese che ostacolasse l’esercizio della fede cattolica si dovrebbe difenderla. Ma imporla a tutti, anche in modi non espliciti, infilandola tra eventi commerciali, in una repubblica aconfessionale e laica, non ha senso, visto che nessuna religione può dirsi titolare dell’unica verità.
Infatti, in quanto a ricerca della verità, il papiro di rhind, o la tavoletta di tell harmal, rivelano una grande sofisticazione intellettuale, molto prima della bibbia, che non ne rivela nessuna. Non si vede in che senso la bibbia sia all’origine della nostra civiltà, come alcuni dicono per giustificare la presenza della religione Cristiana negli spazi pubblici. Ad esempio, il computer con cui scriviamo deriva da quello che sta scritto in quel papiro e in quella tavoletta, non dai dieci comandamenti.

SOLDI PER CELEBRARE L’AMORE?
Con i soldi l’amore non c’entra niente. Infatti dietro a un vento a favore dell’innamoramento e dell’amore ci possono essere intenzioni totalmente contrarie a questi concetti come dimostra l’indagine condotta sull’associazione Eventi Valentiniani , costituita da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Diocesi è stata indagata per grandi somme rubate per i finanziamenti degli eventi: peculato, falso ideologico, calunnia e concussione e sono riferiti alla cosiddetta inchiesta sugli Eventi valentiniani.
Diverse centinaia di milioni di lire L’accusa di peculato, che si articola in ben 13 diverse contestazioni, è interamente riferita alla gestione degli Eventi valentiniani. E al modo in cui ne sono stati gestiti alcuni fondi. Per l’accusa, si sarebbe appropriato di diverse, ingenti somme di denaro. Nel 2001 l’assessore delegato agli Eventi valentiniani avendo la disponibilità di fondi pubblici pari a 625 milioni di lire «costituiti da stanziamenti del Comune di Terni e da anticipazioni effettuate da Sviluppumbria per l’organizzazione degli Eventi», si sarebbe appropriato di somme per diverse centinaia di milioni di lire autorizzando il pagamento di fatture per l’allestimento di spettacoli «direttamente» e in alcuni casi «solo verbalmente».
Nel 2003 si sarebbe appropriato di 25.947 euro e nel 2004 di 215.478 euro, «spesi senza alcuna documentazione attestante la finalità della spesa e la sua attinenza agli Eventi valentiniani».

Inoltre tutti i prodotti o i servizi forniti durante i giorni dedicati a San Valentino riguardano il piacere fisico, e non il sentimento dell’amore. Cioccolatini che gratificano il gusto, oppure immagini che gratificano la vista, canzoni suonate nei concerti che gratificano l’udito.

In dieci anni a Terni si è passati da 800mila euro a 40mila. Cioè, più di un milione di euro in 10 anni.

calcolando il minimo necessario per vivere in un mese (cibo, bollette, affitto = 350 euro) con 40 mila euro, circa 115 persone, magari in difficoltà, potevano mangiare, utilizzare acqua, gas, ed elettricità per un mese. Con 1 milione di euro, con il minimo che si può trovare, quasi 3000 persone potevano mangiare, utilizzare acqua, gas ed elettricità per un mese, quasi 3000 persone potevano mangiare, utilizzare acqua, gas ed elettricità per un mese, ma sono stati usati per vendere dolci, cioccolata in particolare, e tutto ciò che si può vendere.

UTILIZZO ECONOMICO E RELIGIOSO DELLA FESTIVITà

Dire che non ha senso e non è utile smettere di chiamare le festività con nomi religiosi perché questo non è sufficiente per eliminare il potere delle religioni e le discriminazioni religiose ha meno senso del dire che le festività religiose portano soldi e quindi è utile mantenerle anche nella popolazione non religiosa. Ci sono diversi motivi che spingono le persone a utilizzare il nome di San Valentino per ottenere soldi:

1. C’è chi giustifica l’utilizzo del nome San Valentino a fini economici perché pensa che sia una esclusiva di Terni, e quindi che gli abitanti, e le figure istituzionali abbiano il diritto di rivendicarne la proprietà.
2. C’è invece chi giustifica l’utilizzo del nome San Valentino a fini economici perché pensa che esso sia un santo, e con i soldi ricavati si possa compiere azioni di valore sociale e per un vantaggio religioso.

Ad esempio pagare la statua installata alla rotonda dedicata già al pioniere del movimento valentiniano Agostino Pensa a Terni, “con lo scopo di diffondere il culto per Il Santo Valentino” come scritto sul depliant con allegato il bollettino per versare i soldi, e con la spiegazione che “i costi sono elevati e abbiamo bisogno anche di te!” senza specificare che è costata 50 mila euro.

Bisogna aggiungere che è singolare che chi approva l’istallazione di una statua religiosa costata 50 mila euro, istallata senza nessun sondaggio cittadino o qualsiasi altro metodo per conoscere l’opinione media della città, poi si indigni se un’altra statua che ha la differenza di non essere religiosa sia stata istallata in un altro luogo della città, che appartiene a tutti i cittadini come l’altro luogo in cui è stata istallata la statua religiosa. E che si indigni dicendo che non si capisce con quale criterio sia stato deciso di metterci un aggeggio del genere.
Forse perché, nel caso della statua religiosa il criterio si capisce meglio: I soldi servono e un’azione di questo tipo può portare benefici economici, e senza nessun altro motivo aggiunto al ricavo di soldi.
E per questo tipo di persone quindi, se una statua è astratta e non raffigura un simbolo religioso non va bene perché non piace a loro e loro lo definiscono “grigiore” eil contrario invece va bene. Un processo mentale autoreferenziale, cioè che si riferisce a se stesso direttamente, o indirettamente, pur volendo modificare qualcosa che non riguarda solo sé stesso.

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3. C’è invece chi giustifica l’utilizzo del nome San Valentino a fini economici per il semplice fatto che i soldi servono e un’azione di questo tipo può portare benefici economici, e senza nessun altro motivo aggiunto.

Per quanto riguarda la giustificazione che Terni abbia l’esclusiva del patrono, si deve considerare che esso è patrono di altri cinque luoghi:
1. in provincia di Verona il paese di Bussolengo lo invoca come Santo Patrono.
Patrono del paese di Sadali (CA), considerato protettore dei matrimoni, san Valentino, la cui chiesa fu forse edificata da monaci bizantini, viene qui ricordato non a febbraio, ma ad ottobre e la festa sarda dura tre giorni.
2. Ed è anche Patrono del paese lucano di Abriola (PZ).
3. In provincia di Vicenza è il santo patrono di Pozzoleone. In questo paese si svolge tuttora l’antica fiera di San Valentino, una delle fiere più grandi del Veneto, già dal 1517.
4. È patrono di Vico del Gargano (FG), dove viene festeggiato il 14 febbraio con manifestazioni religiose e attività culturali. Caratteristico l’addobbo della statua e delle vie del paese con arance e alloro. Molto partecipata è la processione con la reliquia del santo che si tiene la mattina del 14 febbraio. Di particolare interesse è inoltre la fiera campionaria, con oltre 100 espositori e luna park, alla quale partecipano migliaia di persone che visitano anche nel caratteristico centro storico le bancarelle di prodotti artigianali e gastronomici.

Infatti a Terni, sono attualmente custodite, racchiuse in una teca, alcune reliquie del martire considerato Santo, ma altre reliquie sono presenti anche in altri luoghi:
1. nella nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma,
2. nella cattedrale di Maria Assunta di Savona,
3. nella chiesa medievale di San Valentino di Sadali in Sardegna,
4. a Belvedere Marittimo in Calabria e nella chiesa matrice di Vico del Gargano dove viene venerato come protettore della città e degli agrumeti.
5. In base ad altre fonti, altre reliquie di san Valentino si trovano a Ozieri, centro principale del Logudoro, a una cinquantina di chilometri da Sassari: le avrebbe portate, nel 1838, un frate benedettino nativo del luogo, che le avrebbe poi sepolte nella cinquecentesca chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano sul colle dei Cappuccini. Un vasetto con il sangue di san Valentino si troverebbe anche nella teca di vetro contenente il teschio di santa Giustina nella chiesa di San Martino a Torre d’Arese (PV).
6. Un’altra parte delle reliquie del santo sono situate in un piccolo paesino di montagna, Abriola, che si trova in provincia di Potenza, in Basilicata, dove il santo, prima di morire, fu mandato in esilio.

Inoltre, la festa festeggiata in tutto il mondo non è quella Cristiana, ma è quella laica che celebra il sentimento dell’INNAMORAMENTO, quindi slegata dalla religione Cristiana, poiché l’innamoramento esiste indipendentemente l’esistenza della religione Cristiana, e dunque, non si può dire che poiché la festa dell’innamoramento è festeggiata in tutto il mondo e a Terni c’è la basilica di San Valentino, allora si avrebbe il diritto di far diventare Terni il centro di questa festa mondiale.

Infatti, il mercato funziona così: In qualunque posto del mondo si creano eventi non solo se c’è un legame tra il luogo in cui avviene l’evento e il tipo di evento, ma anche semplicemente perché fare quell’evento in quel luogo porta guadagni.

Dunque, poiché il mercato funziona così, non sono è plausibile utilizzare questo metodo ma è anche coerente con il sistema di riferimento e normale, e non di certo una scelta nuova, né rivoluzionaria, e sotto alcuni aspetti vantaggioso, cioè sotto gli aspetti di chi ci guadagna.
Ed è più sensato utilizzare il nome di San Valentino per fini economici dichiarando esplicitamente che il motivo è economico, piuttosto che dire che il motivo per è che il patrono è una esclusiva di Terni, o che il santo ha un valore sociale.
Tuttavia, questo tipo di strategia, cioè trovare sempre nuovi modi per incentivare il consumo di merci, non potrà mai risolvere il problema. Tanté che ad esempio, tra i tanti commercianti che tentano di incrementare le proprie vendite nei pochi giorni di San Valentino, c’è chi vendendo cioccolato deve comunque andare in cassa integrazione.

Quindi, se a questo ragionamento non ci sono obiezioni, si può concludere che questa è una soluzione inadeguata e insostenibile: il consumo è motivato o dal bisogno o dal desiderio superfluo che consiste nello spreco. Ma chi ha bisogno spesso non ha risorse per consumare e chi ha risorse spesso non ha bisogno, inteso nel reale senso del termine, di quel che viene prodotto. Si tratta allora di incoraggiare lo spreco, ad esempio attraverso la pubblicità, il che vuol dire, nella maggior parte dei casi, mascherarlo da bisogno, o da necessità sociale. Creando desideri nelle persone, che esse non immaginavano di aver mai potuto avere.
Infatti, neli mercatini del giorno di San Valentino si può trovare di tutto (giocattoli, tute mimetiche da militare, acchiappasogni colorati, vestiti, dolci, panini, utensili per la cucina, collane ecc..). Chi produce cioccolata si preoccupa anche di produrre il desiderio della cioccolata. E chi produce santi, si preoccupa anche di produrre il desiderio di santi.

Mercato1
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E ognuno è responsabile in minima parte dell’esistenza di tale processo. Lo spreco ha evidenti conseguenze distruttive, sia sull’ambiente naturale che sulle persone. L’aria si fa irrespirabile, la temperatura aumenta, le persone si affaticano, i loro corpi si usurano, la loro emotività subisce frustrazioni, ansie, e sofferenze.
Ma tutti questi disastri sono inutili: la tecnologia rende la produzione sempre più efficiente e sazia i bisogni, veri o presunti che siano, con un impiego sempre minore di lavoro umano, e quindi produce sempre una maggiore disoccupazione. Quindi, per quanto efficace sia la pubblicità, o la creazione di eventi, nell’indurre nuovi bisogni, la disoccupazione non verrà eliminata e anzi si presenterà in modo sempre più angoscioso.
Affermare che i mercatini siano un evento consumistico non vuol dire che essi siano un grande evento consumistico, o che siano il massimo del consumismo del mondo, ma significa semplicemente dire è consumismo. Se lo si paragona a una foto di new york è irrisorio, ma il principio per cui nasce un certo evento è lo stesso, e dunque non si può giudicare e giustificare qualcosa in un modo perché esiste di peggio. Oppure sarebbe come dire che uccidere una sola persona non è niente, perché è esistito l’olocausto.

New York Times Square

RAPPORTO TRA STATO E RELIGIONE CRISTIANA NELLA FESTA DI SAN VALENTINO

La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell’autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui.
La maggiore o minore laicità di uno Stato può essere pertanto valutata sulla base del rispetto dei seguenti criteri:
la legittimità di uno Stato laico non è subalterna rispetto ad altri poteri quali istituzioni religiose o partiti politici confessionali ideologici; ad esempio, “lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”.
uno Stato laico rifugge da qualsiasi mitologia ufficiale, ideologia o religione di Stato;
uno Stato laico è imparziale rispetto alle differenti religioni e ideologie presenti al suo interno, e garantisce l’eguaglianza giuridica di tutti i cittadini, senza discriminarli sulla base delle loro convinzioni e fedi;
uno Stato laico riconosce e tutela i diritti di libertà di tutti i suoi cittadini: libertà di pensiero, di parola, di riunione, di associazione, di culto, ecc. compatibilmente con le proprie leggi e ordinamenti;
le leggi di uno Stato laico non devono essere ispirate a dogmi o altre pretese ideologiche di alcune correnti di pensiero, ma devono essere mosse dal fine di mantenere la giustizia, la sicurezza e la coesione sociale dei suoi cittadini. Secondo l’Art. 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. Quindi, lo Stato Italiano ha una laicità che è solo di diritto ma non di fatto.

MOTIVI PER CUI NON SI IMPEDISCE L’INFRAZIONE DEL MANTENERE UNO STATO LAICO
Ci sono delle realtà che impediscono l’abbandonare l’uso del nome “San Valentino” per festeggiare gli innamorati.

nella città in cui si afferma si trovino i resti del cadavere di una persona che si afferma essere un santo che si afferma abbia compiuto dei gesti grandiosi nei confronti dell’amore…per un mese si festeggia San Valentino. Con finanziamenti comunali, non distribuiti ad altri, e sponsorizzato da comune, provincia, regione e per alcune manifestazioni con l’alto patronato del presidente della Repubblica.

Nel programma si può leggere :
– Incontro di preghiera e conferenza sul credo,
– concerti di musica classica con tema il sacro, o il creato
– rievocazioni storiche (in cui la storia è intesa in senso fantastico dato che non è una storia reale), sulla vita, la santità, e il martirio di Valentino,
– festa della promessa di matrimonio (il fidanzamento nella chiesa è da sempre considerato quel tempo precedente e necessario per organizzare il matrimonio) animata dalle corali di San Valentino,
– una giornata dedicata a un test, descritto come attendibile, per un amore affidabile,
– processione con la statua raffigurante Valentino
concorsi letterari sul tema San Valentino (e non sull’innamoramento e gli innamorati)
– vendita di cioccolato di tutti i tipi, degustazione di vini costosi
– gare podistiche, di judo e di bocce ( che con l’amore non c’entrano niente)

Valutando questi dati di fatto non si può affermare che sia una festa laica. Se poi a uno gli sta bene così, ateo o credente che sia, è un altro dato di fatto, che non ha nessuna influenza sul primo dato di fatto.
La non percezione del problema:

Il non rispetto dell’articolo 7 non viene percepito, perché molti non lo conoscono in modo letterale, o non sanno della sua esistenza.
Il problema deve essere percepito per poter agire.Un altro dei motivi per cui un evento come questo non viene fermato è che rimane inosservato, poiché partecipano in maggioranza anziani e pensionati, cioè persone che non hanno voglia di cambiare le cose.
Ci sono degli interessi economici che mantengono attiva la festa di san valentino. la cioccolata come la perugina, e tutti i negozianti che vendono cuori e oggetti dedicati agli innamorati.
Inoltre c’è chi pensa che solo la violenza fisica o qualcosa che nega la soddisfazione dei bisogni primari sia una discriminazione, e dunque si disinteressa di problemi come questo, ma non è così.

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Negli eventi fatti in nome della festività trovano lavoro pasticcieri, negozianti, giornalisti, pubblicitari, promoter.
Nel sito di Agostino Pensa si legge: Nel 1969, Agostino Pensa, costatando che la festa di San Valentino era riservata esclusivamente all’amore della coppia strettamente legata al rito religioso, ebbe l’idea di ampliare in modo originale questa ricorrenza ideando e organizzando il “Premio Internazionale San Valentino d’Oro” rivolto a forme ‘d’amore non comuni’. Un riconoscimento da assegnare a quelle persone che con il proprio impegno sociale o lavorativo, avevano trasmesso un messaggio d’amore al mondo intero. Istituendo il “Comitato per la Premiazione di un Messaggio d’Amore”, il Premio viene da allora conferito a personalità che si sono contraddistinte per la loro professionalità, sensibilità e impegno nel campo dell’arte, della cultura, della medicina, della scienza, dello sport, dello spettacolo, del sociale e dell’industria.[…]Strano che nel concetto di forme d’amore non comuni non rientrino però l’omosessualità, la bisessualità, la poligamia, e il poliamore, ma rientrino l’altruismo, e le opere pacifiche, nonostante San Valentino sia patrono protettore degli innamorati e non delle persone buone. Ma tutto fa brodo.
-Nel 1970 Agostino Pensa, per gli amanti della scrittura, ha fondato il Premio Internazionale “San Valentino di Letteratura” facendo giungere nella città di Terni, non solo personaggi noti, ma anche quelle persone altrettanto brave e amanti della poesia e della narrativa. Questo premio, nel corso degli anni ha visto una massiccia partecipazione e ha fatto di Terni la capitale della poesia d’amore e del 14 febbraio un appuntamento annuale per quanti amano le lettere e le arti.[…]Nel 2012 l’amministrazione Comunale di Terni ha intitolato ad “Agostino Pensa” una rotonda.-
In merito ai ritrovamenti archeologici del novembre 2011 presso la basilica di San Valentino, l’assessore Fabrini avrebbe dichiarato “No, magari si scopre che non è vero niente. Noi ci teniamo il santo così come l’abbiamo sempre conosciuto…”.
Perciò la domanda necessaria per risolvere questo conflitto è: le conseguenze positive ricavate da un festeggiamento del genere valgono più di quelle negative?

PERCHé CREARE MERCI DESTINATE AGLI INNAMORATI COL NOME DEL SANTO IN UNO STATO LAICO?

Film come San Valentino di sangue o L’ultimo San Valentino,

Ci sono degli interessi economici che mantengono attiva la festa di san valentino. la cioccolata come la perugina, e tutti i negozianti che vendono cuori e oggetti dedicati agli innamorati.

Dal latino festum e dall’aggettivo sostantivo dies festus (giorno di festa), il termine indica “gioia pubblica, giubilo, baldoria”. Con la stessa valenza veniva utilizzato feri-ae come “astinenza dal lavoro in onore degli dèi”. fiorai, auguri pucciosi, i pacchettini pieni di fiocchi, la cena a lume di candela in un affollatissimo ristorante e le canzoni d’amore trottolino amoroso e dudu da dada. stucchevoli cuoricini, di banalissime e inflazionatissime rose rosse e orsacchiottini di peluche, auguri preconfezionati e scatole di cioccolatini a forma di cuore.

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Un modo economico per festeggiare è fare sesso, baciare appassionatamente, parlare fino a notte tarda ma questo non fa aumentare il PIL e non porta guadagni agli individui.
Per quelli che sono contro San Valentino, quest’anno arriva la Casual Love Week, già ribattezzata la settimana più erotica dell’anno. Che cos’è? I giorni dal 17 al 26 febbraio saranno dedicati agli amanti, per dare sfogo alle proprie voglie inconfessabili con appuntamenti passionali e travolgenti: altro che melense idee di viaggio per San Valentino!
L’idea è venuta in mente a C-Date, il sito web di incontri e casual dating, e vi hanno aderito diversi alberghi in tutta Italia, da Milano a Catania, passando per Roma e Firenze. Tra i partner dell’iniziativa ci sono Akuel, il marchio di preservativi, Christies, specializzata in intimo e lingerie, e Farfalla di Venere, un sexy shop online. Ma come funziona la Casual Love Week?
L’evento che va di moda per un San Valentino da single è lo speed date, ma qui si va oltre, perché la Casual Love Week presuppone che tu abbia già un amante con cui incontrarti e fare sesso.
Una volta registrato al sito, puoi prenotare direttamente in una delle tante strutture convenzionate, dicendo di essere un partecipante all’iniziativa: tra alberghi, motel e bed& breakfast, puoi cercare la location più comoda alle tue esigenze, tenendo conto che in questi giorni sono previsti sconti, agevolazioni e omaggi piccanti. All’arrivo infatti ci sarà un sexy kit per rendere più piacevoli le tue avventure erotiche e realizzare le tue fantasie da bollino rosso.
Per iscriversi all’evento, basta andare sul sito della Casual Love Week, dove troverai anche tutte le informazioni sulle strutture ricettive e i rispettivi costi. Se poi proprio non sopporti la festa degli innamorati, puoi sempre volare via nelle città meno romantiche del mondo, dove i cuoricini e le coccole saranno solo un lontano ricordo. Bye bye “ti amo” e “amore mio”!
nonostante nelle decorazioni ci sia scritto buon San Valentino, non è raffigurato nessun santo, e nessuna persona chiamata Valentino. Questo dimostra che la festività è scollegata dal santo. Ma la chiesa continua a essere pubblicizzata in questa festa, e le aziende continuano a usare la chiesa per guadagnare.
o viene usata per identificare una città e dargli importanza a livello turistico ed economico. mettendo all’entrata delle a città la scritta “città di san valentino”.

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Strano che però spesso le stesse persone che si lamentano dell’intolleranza verso omosessuali, bisessuali, o di diverso amore (come poligami e poliamoristi) festeggino ancora gli innamorati con “san valentino”. La “festa degli etero” come l’ha definita Formigoni il 14 febbraio 2012, che “non ha gradito la presenza di coppie gay ad una festa organizzata al 39° piano del palazzo della regione Lombardia”.
Il flash mob è stato organizzato dal gruppo di volontari e volontarie impegnato per il Pride che si terrà in città il 9 giugno 2012. Su un cumulo di neve si alza uno striscione “ Diritti negati, amori congelati”. Un’iniziativa che ha avuto lo scopo di porre l’attenzione su una questione non risolta, sul mancato riconoscimento di diritti umani e civili alla comunità LGBT, ma anche un chiaro messaggio di risposta alle medievali dichiarazioni dell’On. Giovanardi, che ha paragonato un bacio saffico ad una volgare e fuori luogo pipì in strada. Il presidente del comitato Bologna pride 2012 Emanuele Zaino ha dichiarato che “Dopo le dichiarazioni di Giovanardi, questo bacio collettivo si è caricato di un significato in più, è evidente”. In piazza era presente anche il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, nonché ex Presidente dell’Arcigay, Franco Grillini.

Festeggiare ancora gli innamorati con “san valentino” incentiva la violenza nei confronti di chi non rientra nei canoni ma chiede rispetto per la propria sessualità che varca i limiti dell’amore e della sessualità stabiliti dalla chiesa.

Su Wikipedia si legge:

“La parola matrimonio deriva dal latino matrimonium, ossia dall’unione di due parole latine, mater, madre, genitrice e munus, compito, dovere; il matrimonium era nel diritto romano un “compito della madre”, intendendosi il matrimonio come un legame che rendeva legittimi i figli nati dall’ unione. Analogamente la parola patrimonium indicava il “compito del padre” di provvedere al sostentamento della famiglia.

In ogni caso, l’utilizzo del termine con riferimento all’unione nuziale si sviluppò con il diritto romano nel quale si diede riconoscimento e corpo al complesso delle situazioni socio-patrimoniali legate al matrimonium.”

Se si cerca di comprendere cosa sia la festività di San Valentino leggendone la spiegazione nei luoghi appositi si trovano molte contraddizioni e si ricava una spiegazione confusa.

Nel sito dedicato agli Eventi Valentiniani si trova scritto come sottotitolo “La Festa ufficiale degli Innamorati”

Tuttavia nella spiegazione più approfondita è specificato che: Gli Eventi Valentiniani sono i festeggiamenti ufficiali dedicati a San Valentino Patrono della città di Terni e Protettore degli Innamorati nel mondo” e non la festa degli innamorati.

Nelle indicazioni di chi può festeggiare è scritto: “tutti possono vivere a loro modo la festa dell’amore nelle sue molteplici sfumature, tutte esprimono la gioia di vivere e godersi un sentimento tanto ricco quanto vasto, adatto ad un vasto pubblico, dalla persona sola alla persona innamorata”. Persona sola e persona innamorata vengono menzionati in modo separato e quindi hanno differenti caratteristiche. La persona sola come può festeggiare l’innamoramento? forse consumando e fruendo degli eventi fatti per l’evento. Dunque per poter essere graditi anche da chi non è innamorato devono essere eventi che non hanno a che fare solo con l’innamoramento.

un forte culto religioso verso il Santo con processioni lungo le strade della città. Poter fare processioni religiose per strada, e far chiudere con transenne dalla polizia la strada è un atto laico?

Durante la crisi economica le amministrazioni locali che a causa delle insensate politiche economiche del governo nazionale si vedono costrette a tagliare senza pietà ogni tipo di finanziamento elargito negli anni precedenti.

Civiltà laica è un’associazione culturale nata a Terni nei primi mesi del 2005, ha visto scomparire quella miseria di contributo comunale che aiutava a tirar avanti e a proporre iniziative per la città. Ma c’è qualcuno che a Terni, nonostante tutto, ha visto confermare tutti i contributi comunali degli anni precedenti. Ovvero: chi si occupa di glorificare il Santo della nostra città tramite i cosiddetti Eventi Valentiniani.

Come denunciato da un comunicato stampa interassociativo nei giorni scorsi infatti, l’Assessorato comunale ad essi interamente dedicato (sic!) non vede infatti diminuire il suo budget; viceversa tutto ciò che dovrebbe rientrare nelle voci di spesa dell’Assessorato alla Cultura se gli va bene vede dimezzato il finanziamento precedente, se gli va male (come nel nostro caso) lo vede totalmente annullato. Per di più qualcuno mormora insistentemente che nei prossimi anni, le uniche spese per la “cultura” nella nostra città saranno appunto quelle dedicate agli Eventi.

Questo, oltre a costringere alla chiusura tante realtà che si sono date da fare per sollevare il livello culturale della nostra città negli anni precedenti, è eticamente vergognoso visto che per sua dichiarata natura il festeggiamento di un santo cattolico non può essere certo una festa “per tutti”. Non voglio neanche entrare nel merito dei clamorosi, nonché numerosi, flop riscontrati dagli Eventi Valentiniani nell’ultima stagione; del resto come insegna l’esperienza di Terni in Jazz il fatto che le sale siano piene e gli eventi di ottima qualità nella nostra città non conta niente nella valutazione dell’iniziativa.

Il discorso da fare invece è il solito: nel nostro paese, e Terni non fa eccezione, per racimolare finanziamenti cospicui o si parla di Chiesa (quella Cattolica ovviamente) e di santi o si rimane a bocca asciutta.

Diventa sempre più urgente a questo punto portare alla luce l’entità dei finanziamenti pubblici (comunali) elargiti alle filiali locali della multinazionale “Vaticano S.p.A.”; in tal senso stiamo lavorando, noi di Civiltà Laica, per tirar fuori un dossier con dati attendibili e aggiornati delle somme versate dal Comune di Terni alle parrocchie negli ultimi cinque anni. Non avete da dubitare che ne sentirete, ancora, delle belle.

Poi il nostro amatissimo mons. Paglia potrà farci la grazia di accettare anche iniziative che non siano la messa in latino dei lefebvriani ma anche qualche concerto di musica leggera… ma sempre di concessioni del vescovo si tratta, e questo è un fatto grave nei confronti della laicità dello Stato.

I motivi che rendono ingiusta la festa di san Valentino sono:

1. è una festa con il nome di una persona che viene definita santa dalla religione Cristiana, pubblicizzata in tutto il mondo per motivi commerciali e non religiosi, e che viene fatta in uno Stato Laico in cui non si possono privilegiare religioni su altre.
2. è una festa finanziata
 da regioni e comuni, con soldi privati e pubblici, i quali possono essere rubati perché è probabile che in un sistema in cui l’interesse principale è guadagnare indipendentemente dalla qualità di ciò che si vende si rubi, e infatti sono stati anche rubati da chi li gestisce.
3. è una festa che usa la parola innamoramento dichiarando di festeggiare tutti gli innamorati, e non solo alcuni determinati da certe caratteristiche, quando in realtà né la religione cristiana né il commercio consumistico presentano innamorati diversi da quelli etero e monogami (ad es. gay e poligami).
4. è una festa che serve ai cittadini per soddisfare la propria abitudine psicologica al consumismo, e che serve ai commercianti per soddisfare il proprio bisogno economico attraverso il consumismo psicologico dei cittadini, per far muovere soldi tra persone, sfruttando e perpetuando (insieme ad altre festività) il sistema economico esistente, che è causa di sconvolgimenti ambientali, povertà, aumento di lavori inutili, spreco di risorse ambientali, produzioni di rifiuti, incenerimenti di rifiuti, crisi economiche, guerre, sovraesposizione pubblicitaria.

In ambito Cristiano che il sesso deve essere finalizzato alla procreazione e non al piacere, se il piacere c’è è perché non si può eliminare purtroppo, ma è peccato e quindi se si vuole farlo con la sicurezza di non avere fini procreativi indossando il profilattico, o usando contraccettivi è peccato. Ma il peccato è un concetto metafisico.

A livello consumistico che è preferibile e necessario comprare qualche merce (rose, cioccolatini, peluche, cuori, cene, vestiti particolari) per per parlare, baciarsi e poi finire a fare sesso, quando invece il sesso è gratis e potrebbe essere fatto senza comprare nessuna merce e passando il resto del tempo parlando e passeggiando, azioni altrettanto gratis.

L’amore di coppia non ha santi, dato che c’è anche tra gli atei. Quindi, è sicuramente un santo della Chiesa, e dei fabbricanti di cioccolatini, che in qualche modo devono vivere, se vogliono vivere fabbricando cioccolatini. Poi si può anche impiegare energie per promuovere San Valentino. Ma almeno si dovrebbe dire la verità. Anche se è difficile immaginare in che modo si possa conciliare il dire la verità con il promuovere San Valentino. Per prima cosa perché la promozione è quasi sempre menzogna, e per seconda cosa perché questo tipo di festività ha delle caratteristiche intrinseche difficilmente promuovibili dicendo la verità.

Dal IV secolo in cui costruirono la Basilica, ancora si parla di Valentino, senza neanche accorgersene, senza dargli importanza, e senza crederci, e pensando di star parlando soltanto di innamoramento, baci, regali, ma non di santi. Si emette un suono “Buon San Valentino” che indica qualcosa “il santo Cristiano” pensando a qualcos’altro “la gioia di essere innamorati”.
Si tratta di marketing subliminale, tutti ripetono certi nomi ed è normale che quindi la chiesa si faccia sentire su reti pubbliche in certi giorni dell’anno.
Il santo presente nel nome della giornata “festa di San Valentino” diventa un significato subliminale, ma visivamente e sonoramente evidente, e non nascosto, come nelle pubblicità subliminali delle merci che si vendono ogni giorno. C’è ma è ignorato dal cervello cosciente, e rimane nella memoria. Così come si ignora natale e pasqua in buon natale e buona pasqua quando a dirlo è un ateo a un altro ateo. E poiché se si ignora qualcosa si pensa sia innocua, allora, si lascia fare, si lascia che la chiesa faccia ciò che vuol fare. Se un anno vuole mettere una statua a nome del santo in mezzo alla città perché la festa ha il nome di una santo, la gente penserà che non importa, faccia quello che vuole anche su suolo non religioso. Si può dire in modo impercettibile, si è installato nella memoria, e si è fatto accettare e proteggere dai cittadini di tutte le nazioni.

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